Quanti articoli in questi mesi sul mondo "curvy" e la cosa che più mi fa sorridere è che molti di cui ne parlano lo conoscono solo per "sentito dire". Quindi si parla di curvy da Monica Bellucci a Beth Ditto... Non credete che tra le due ci sia un po' di differenza?
Nel mio blog parlo molto della differenza tra curvy e obesità quindi non mi metterò a spiegarla per l'ennesima volta. E' che come ogni moda, ci si sente in "dovere" di dover seguire il ciclone molte volte non informandosi sul settore e quindi riportando notizie e informazioni con appellativi sbagliati. Per le curvy le parole da evitare in primis sono:
- GRASSE: curvy non è grasso
- CICCIONE: l'obesità è una patologia medica
Non è una cosa impossibile, importante è impegnarsi. Anche perchè il mondo plus size visto da questa parte del mondo (America) è ben diverso dal nostro. Qui, in un Paese in cui l'obesità tocca una persona su tre, ci vorrebbe veramente che la comunicazione di un settore così diverso ma così in voga in questo momento fosse più precisa e meno improvvisata. E soprattutto gli aggettivi dispregiativi in generale sarebbero da evitare. Allibita da ciò che è stato scritto su Vogue.it sotto la copertina con le modelle plus size di giugno.
cara Elisa, ti seguo molto, sia su internet che in tv e stimo il tuo punto di vista e ti faccio molti complimenti, inoltre condivido il fatto che si dovrebbe diversificare il discorso curvy e obesità (non mi sembra carino che tu usi le parole 'grasso' e 'ciccione' su un blog che dovrebbe espirmere una certa sensibilità verso tutti). Sappiamo tutti che l'obesità e il grasso sono dei problemi che possono aggravare delle patologie fisiche e quindi non ci si scherza, ma sono archistufa di vedere questo atteggiamento snob (solo in Italia) anche sul tema della autoaccettazione. Chiunque ha diritto ad autoaccettarsi, non solo fino alla 48/50, perchè l'autoaccettazioene (e gli italiani dovrebbero metterselo bene in testa) non è un discorso di celebrazione della malattia (della serie grasso è bello, lo sappiamo tutti che per vari motivi non può esserlo), ma è una celebrazione della persona come tale, con la sua dignità. Ognuno ha diritto ad accettarsi, checché la gente ne dica. Se non ci si accetta con la 54 non ci si accetta nemmeno con la 42. I problemi poi del come affrontarlo in senso medico lasciamoli a medici e specialisti. Questa ghettizzazione e colpevolizzazione delle persone in carne non serve a nulla, perché le sprona all'infelicità e a indulgere nella non accettazione di sé e in atteggiamenti autolesivi come i disordini alimentari. Se vuoi aiutare davvero le persone a liberarsi da questi schemi, ti invito cortesemente a cambiare il testo di questo post e a riformularlo in maniera rispettosa. Sento in prima persona il peso delle malattie dovute ai disordini alimentari perchè ho vissuto una terribile tragedia personale legata a questo e dico che se davvero 'ti batti' contro l'anoressia, dovresti farlo anche per chi soffre di altri disturbi alimentari. Saprai meglio di me che questi disturbi nascono in gran parte da problemi psicologici e non è liquidando una fascia con 'devono dimagrire' che sostieni la loro causa. Penso tu sia abbastanza informata e sensibile da saperlo. A proposito, 'curvy' in italiano si dice formosa.
RispondiEliminaLeggi meglio il post....
RispondiEliminasalve Elisa, l'ho letto molte volte e ribadisco quello che ho detto. Hai visitato Vogue Curvy sezione internazionale? Immagino di sì dato che ci collabori in maniera impeccabile. Hai notato che le plus size fashion bloggers/experts straniere che ci collaborano hanno una fisicità diversa dalla tua per lo più? Io non dico che tutti debbano essere come loro o 'ciccione' come tu dici, stile Beth Ditto (ci sono anche 'ciccione', come dici tu, molto più attraenti di lei, ma pare molti preferiscano figurarsi le donne plus size tutte volgari ed esagerate come lei), ma vorrei sapere la tua opinione sulle plus size oltre la 48(tu sei una modella plus size, no? quindi pubblicizzi marchi che coprono taglie anche fino alla 56 almeno immagino) che si occupano di moda. Devono togliersi l'etichetta 'curvy' e farsi definire 'felicemente obese' così le 'curvy' sotto la 48 si possono sentire sane e non additate? Il tuo post ha questo messaggio... Io sono certa che ti sei solo espressa male per la fretta data dai tuoi vari impegni.
RispondiEliminaCara Elisa,
RispondiEliminaio sono quella che lei definisce una cicciona obesa.
non sto a soffermarmi sulla mia salute, sui problemi di accettazione (e dei derivanti disagi psicologici, per altro indotti principalmente dai media e da chi fa la moda)...
volevo soltanto far notare 2 cose:
1- proprio lei parla della differenza (svariate taglie) fra una Monica Bellucci e una Beth Ditto, io però non trovo molte taglie di mezzo fra una donna sottopeso e quella che lei definisce Curvy. io ero da sempre convinta che fra una donna malata di anoressia e una curvy ci passasse di mezzo una donna normalpiatta, una normale, una formosa e una molto formosa. ma forse sono punti di vista???? forse sono stata io a non comprendere???
2- il secondo punto però è una cosa che in effetti un pò mi urta. in qualità di cicciona che spende bei soldini in vestiti firmati, sono un pò urtata a leggere certe cose... secondo lei le donne che lei definisce "curvy" vestono capi di linea morbida???? non credo proprio!!! i vostri clienti sono proprio quelle povere disperate "ciccione" come me che dovrebbero curarsi!!!! insomma almeno un pò di sensibilità e soprattutto coerenza, non si sputa nel piatto dove si mangia!!!!
tutte queste etichette, questi distinguo, questo bisogno di inscatolare le persone e di prendere le distanze dalle definizioni che temiamo e dalle categorie che consideriamo "sfigate" e che ci fanno paura, è a mio parere patetica...le donne curvy non sono "grassone", buon per loro...le normopeso ci terranno a distinguersi dalle curvy e così via, c'è sempre qualcuno più magro di noi, come c'è sempre qualcuno per cui siamo dei terroni...le persone che hanno bisogno di nascondersi dietro alle definizioni, che si sentono più forti perché appartengono a una categoria, sono le più deboli e le compiango...la vita di chi ha bisogno dell'approvazione altrui per stabilire il proprio valore è sempre piena di insoddisfazione e frustrazione.
RispondiEliminaSe leggete bene il post si parla di etichette sbagliate che vengono etichettate dal mondo curvy. Purtroppo l'obesità è una malattia molto seria e curabile. Non per questo dovete sentirvi attaccate e offese.In Italia vi ricordo che CICCIONA a volte, dai media, è considerata una taglia 44. Se leggete i miei post indietro forse capireste qualcosina in più di cosa penso del mondo dell'oversize. Ho appena finito un'avventura in cui le modelle erano oversize e si amavano per quello che erano. Ma è normale che tutti dobbiamo migliorare io in primis, e non per una questione estetica, ma per una questione di SALUTE
RispondiEliminaNon voglio essere provocatoria, ma mi pare che l'aspetto medico non le competa. Mi corregga se così non fosse, non sono ben informata su di lei, non so se lei è laureata o meno in medicina.
RispondiEliminaPer altro non credo nemmeno che lei abbia avuto mai problemi col suo peso, per capire quanto è difficile "curarsi".
Comunque la mia domanda ora è: che differenza c'è fra una "curvy" e una "plus size"? e se lei quindi non si definisce una "cicciona" che ruolo ha fra le plus size? cioè non mi sembra che lei appartenga al "nostro mondo", con tutto rispetto parlando... il problema forse rientra proprio in quello che lei ha detto che in italia è considerata CICCIONA una 44.
insomma perchè la moda continua a propinarci come modelli plus size gente che è "normalissima"???? non dico di dover vedere un vestito taglie comode su una taglia 60, ma che sia una donna armoniosamente morbida, fra una 52 e una 54.
Sonoio mi piacerebbe sapere innanzittutto il suo nome. Poi rispondo con molto piacere. Sono laureata in comunicazione psicologica e la conoscenza della malattia purtroppo, l'ho vissuta in prima persona seppur indirettamente. Ma non sono qui a parlare della mia vita privata. Guardi l'ultimo evento a cui ho partecipato www.fffweek.com e guardi in America che differenza c'è rispetto all'Europa. Poi ragazze, non siamo qui per fare polemiche, questo è il mio blog e scrivo quello che penso e vivo da DENTRO il mondo della moda curvy e non è tutto come sembra. Continuiamo a ribadire le stesse cose in maniera diversa e soprattutto senza leggere i post precedenti che vi darebbero una mia visuale di ciò che sto vivendo (senza troppi peli sulla lingua). Che poi noi modelle siamo alte 180 e passa è un'altra questione ancora, ma basta essere attaccate ai numeri!!!! Altezza, taglia etc...
RispondiEliminaHo trovato per caso questa discussione che trovo molto interessante e mi viene subito da fare una considerazione; Purtroppo in Italia i sinonimi over - plus - curvy o come dir si voglia non è mai stato superto, ovvero, la donna sopra la 48/50 è grassa e sarebbe bene dimagrisse, mentre invece nel resto del mondo e ancora più vicino a noi, nel resto d'europa questo "etichettaggio" credo non ci sia mai stato.Per quanto se ne possa parlare discutere e cercar di far capire in Italia il pregiudizio rimane, in fatti cara Elisa tu ne sei l'esempio lampante, è vero, non sei filiforme ma sei molto bella e soda, nelle tue foto sei incredibilmente burrosa ma compatta, mentre nel resto del mondo anche le modelle più affermate, spesso, appaiono con tanto di cellulite.Il mio sito di e-commerce taglie forti www.myxell.com è stato creato proprio per iniziare a far crescere anche in Italia, un mondo legato alla moda e all'abbigliamento plus size senza necessariamente ricorrere solo ai più grandi ed affermati brand ma purtroppo non ho trovato riscontro proprio perchè credo che in Italia il pregiudizio sia ancora veramente tanto....peccato e pensare che le persone sovrappeso son proprio la maggioranza.
RispondiEliminaUn saluto
Lorella Poli
responsabile marketing
www.myxell.com
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGentilissima Elisa, immagino che Lei abbia letto il mio intervento bene e abbia capito che La seguo e sono iscritta al Suo blog da diverso tempo. Non ho problemi a farLe avere il mio nome e cognome in forma privata se lo desidera (qui non lo uso per motivi personali precisi che non sto a specificare, ma sul mio blog c'è la mia faccia e non mi vergogno di chi sono), inoltre specifico che sono una docente universitaria, giro il mondo per vari motivi e conosco le realtà estere e sono una plus size reale come potrà vedere dalle foto. Seguo anche io Vogue Curvy, ho acquistato a suo tempo il giornale con il famoso servizio e letto i commenti dei lettori, nonché le Sue risposte e so benissimo a cosa Lei si riferisca. Come Lei non ho una laurea in medicina e non mi permetterei in nessun modo di dare pareri medici su cosa può e non può risolvere una patologia, ma vivendola in prima persona so che cause, motivi, possibili cure e risultati sono tanto soggettivi quanto le persone affette quindi non mi permetterei di dire a nessuno 'la tua patologia è perfettamente curabile' sottintendendo una voglia altrui di indulgere nella patologia. Direbbe Lei a una persona sofferente di anoressia che è curabile? Certo, in alcuni casi molte persone affette da anoressia guariscono grazie a dio, ma colpevolizzerebbe la persona affetta dalla patologia? Converrà con me che non è il caso. Non dico che ci voglia per forza una laurea in medicina per fare certi discorsi, ma preferirei vedere un argomento tale esposto con dati scientifici alla mano e un'argomentazione varia, altrimenti mi sembra di parlare con il suo co-ospite a Matrix, il prof. Cappello mi pare, che liquida gli obesi come categoria aberrante di individui che sono sciatti e non si lavano (sic!). Vorrei fare anche presente che, non entrando nemmeno nella mia di storia personale, sono stretta parente di una persona che si è battuta a lungo nel volontariato per le patologie che affliggono i giovani e ho subito in famiglia una grave tragedia legata ai disturbi alimentari. Per questo non mi permetterei certe leggerezze. Io capisco il suo punto di vista, ma non pretendo di esprimerlo colpevolizzando nessuno. Il fatto che Lei abbia un Suo blog è cosa utile ed encomiabile, visto il Suo impegno in certe cause, e ci mancherebbe altro che Lei non vi esprimesse la sua opinione personale, ma non vorrei Lei pensasse che il blog sia una piattaforma fine a se stessa in cui le persone non interagiscono anche scambiando opinioni. Questo dovrebbe farLe solo piacere visto che rende il blog quello che dovrebbe essere, una piattaforma di scambio. A seguito del mio precedente intervento a questo Suo post, tutto quello che ho ottenuto è stato che delle sue sedicenti fans mi abbiano attaccato con denigrazioni e accuse pesanti sulla mia pagina facebook. Sono conscia che Lei non possa far nulla per questo e conosco la sua estrema gentilezza di modi, ma vorrei che capisse che il mio intervento su questo Suo blog è di natura diversa e alquanto legittimo. Ripeto, capisco le motivazioni di certe Sue affermazioni, ma le ritengo qui male formulate e secondo me delle semplici scuse per avere dato adito a fraintendimenti involontari sarebbero state più gradite, ma visto che ribadisce che la sua opinione è che la Sua comprensione verso le persone da Lei definite 'curvy' non è appannaggio delle persone 'ciccione' e 'grasse' prenderemo nota di questa Sua opinione. Pensavo che essendo stata in America, potesse condividere anche l'attenzione che c'è da quelle parti al politically correct. Cordialmente, M. T.
RispondiEliminaLeggo volentierissimo le opinioni di tutti e come vedete non faccio come molte persone che cancellano ciò che non le va. MT questo è il mio blog, e appunto, essendo una pagina personale esprimo quello che vivo. Ciccione e grasse sono aggettivi, come ripeto, dispregiativi non adatti a nessuna tipologia di persona. E' abbastanza chiara la mia opinione a riguardo. Il mondo curvy è un mondo che pochi conoscono in realtà e non occorre essere laureati, docenti o quanto altro per capirlo. Lavoro nella moda curvy e vi assicuro che nella moda il curvy è una 44. E lotto per abbattere queste barriere. Tutto qui.America o no, purtroppo l'obesità è una malattia drammatica e sinceramente non occorre essere medici, a volte vale più un vissuto che tante ore sui libri.
RispondiEliminaCertamente, La ringrazio per la sua attenzione e gentilezza nel non cancellare commenti contrastanti con la Sua opinione. Condivido e apprezzo la Sua scelta e la metto in pratica io stessa sul mio blog e sulla mia pagina facebook. Quando le opinioni divergenti o le critiche sono espresse in modo costruttivo e ampiamente argomentate, con dovuta cortesia e rispetto, le trovo indispensabili per un blog quanto ossigeno per i polmoni.
RispondiEliminaQuante sterili polemiche... si sta sempre a mettere i puntini sulle i, a sviscerare le frasi altrui per trovare doppi sensi e brutalità nascoste. Elisa hai ragione, in Italia è considerata "fuori misura" una ragazza che come me porta la taglia 44, e sarebbe bene che fosse fatta una campagna di sensibilizzazione e informazioni sui temi del sovrappeso, dell'obesità e delle differenze genetiche che intercorrono tra le varie persone! Sai quante volte ho letto commenti alle mie foto su pagine che rubano le immagini dai blog con scritto "nasconditi" o "dimagrisci grassona", ovviamente sempre senza firma. Dovrebbero farsi curare in primis queste persone, che hanno evidenti problemi comportamentali.
RispondiEliminaFacciamocene una ragione, la madre degli stupidi e degli ignoranti purtroppo è sempre in dolce attesa.
Ciao Alice,questo post era riferito proprio a queste occasioni. Purtroppo in Italia manca la cultura della "normalità". Come dici tu bisogna sempre mettere i puntini sulle i, specificare tutto, sottolineare tutto... Purtroppo vuoi o non vuoi viviamo nella società dell'immagine.... e pare che le persone non riescano ancora a capire che i media offrono molto spesso fotografie ritoccate, filtri etc... E pensano che la magrezza sia sinonimo di bellezza. Per questo nasce questo blog, per dare una testimonianza che anche "fuori misura" si può lavorare anche nel campo della moda... Ma la mia è solo una piccolissima testimonianza. Per cambiare ci vorrà tempo...Purtroppo le discriminazioni avvengono in tutti i settori: dall'ufficio, al bar, in casa. E le donne sono psicologicamente "frustrate" da questo corpo che con gli anni cambia. La cosa che vorrei che passasse è che ognuno di noi ha una bellezza da dover far risaltare agli occhi della gente, basta trovarla, puntare su di essa, e il gioco è fatto. E questo è indipendente dalla taglia che si porta.
RispondiElimina